CERQUETO

ARTE PASSIONE E PARTECIPAZIONE NEL CUORE VERDE DELL'UMBRIA

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Frate Indovino

Vita

Padre Mariangelo, all’anagrafe Mario Budelli, nasce a Cerqueto il 17 febbraio del 1915 e da quando a 15 anni vestì il saio dell'ordine dei frati cappuccini assunse il nome di Mariangelo e come appellativo il luogo di provenienza. Figlio di Omero Budelli e di Giulia Cicioni, vestì l’abito religioso dei frati minori cappuccini nel noviziato di Montemalbe il 3 agosto 1930. Prese i voti temporanei in Montemalbe il 4 agosto 1931 e i voti solenni nel convento di Spoleto il 29 aprile 1936. Ricevette la tonsura in Foligno il 19 settembre 1936; l'ostiariato e il lettorato in Foligno il 13 marzo 1937; l'esorcistato e l'accolitato in Foligno il 22 maggio 1937; il subdiaconato in Foligno il 25 marzo 1939; il diaconato in Spello il 3 giugno 1939; il presbiterato in Foligno il 23 luglio 1939.

 

il calendario

 

Dai suoi superiori fu nominato direttore del periodico Francescano "Voce Serafica di Assisi" un mensile con una tiratura di circa 2000 copie e mantenne questo incarico per dieci anni. Padre Mariangelo scriveva personalmente tutti gli articoli e cercò di migliorare la pubblicazione dapprima portandola da 16 a 32 pagine e successivamente, nella speranza di aumentare ulteriormente il numero delle persone interessate alla rivista, pensò ad un calendario da allegare al mensile e ne iniziò l'impaginazione nell'estate del 1944. L'almanacco fu stampato per la prima volta nel settembre 1945 con il titolo di Frate Indovino, soprannome sotto cui si celava appunto il Budelli.

 

Al santorale (sequela dei giorni con i santi appropriati e le feste comandate) si aggiungevano le previsioni meteorologiche, le fasi lunari, i consigli pratici per agricoltori e massaie e poi ovviamente il messaggio francescano. Fu subito un gran successo; soprattutto gli agricoltori consultavano le previsioni atmosferiche per programmare il lavoro nei campi: semine, potature, raccolti venivano decisi in base al tipo di tempo che prevedeva l'almanacco, anche perché in quegli anni non c'erano i satelliti a dire quali sarebbero state le condizioni atmosferiche in un futuro più o meno prossimo. E' da qui che nasce l'aggettivo di "Indovino"... nessun'arte divinatoria! Abilità nello sfruttare al meglio delle osservazioni sulla meteorologia che si rifanno a studi del 1.600, naturalmente supportate da osservazioni sulle macchie solari e su altri fenomeni celesti.

Della prima edizione uscirono 2000 copie, consegnate in omaggio agli abbonati di Voce Serafica. Il successo fu tanto immediato quanto imprevisto e portò a moltiplicare la tiratura del calendario per l’anno successivo, raggiungendo le 32.000 copie nel 1947. Furono apportate anche delle varianti grafiche: la stampa passò a due colori, con il rosso (il colore aggiunto) utilizzato per evidenziare la domenica e gli altri giorni di festa, e venne anche impiegata una carta più spessa.

Analizzando il Frate Indovino del 1947 si nota come lo schema di base del calendario sia rimasto sostanzialmente inalterato. I santi del giorno erano stati rinnovati rispetto al numero dell’anno precedente; i proverbi di sapore meteorologico erano comunque uniformemente distribuiti e, dove inizialmente era narrata la storia di san Francesco, ora erano presenti "I pronostici di Frate Indovino"; a fine pagina, poi, si trovavano i consigli per gli agricoltori, le massaie e gli ammalati.

Le edizioni del 1948, 1949 e 1950 segnarono un vero boom nella diffusione, tanto da vedere Frate Indovino varcare i confini dell’Umbria. Anche lo stesso Budelli rimase sorpreso di tanto successo. In un’intervista rilasciata al giornalista ed amico Renzo Allegri dichiarò: «Potevo intuire le ragioni dell’entusiasmo della gente umbra. Quell’almanacco, concepito e realizzato in quel modo, era un po’ anche il loro. […] Ma l’affermazione che otteneva anche nelle altre regioni d’Italia restava per me un mistero. Per questo, pur essendo giustamente felice, ero anche sospettoso e preoccupato che tutto quel bel sogno dovesse finire all’improvviso.»


In effetti il calendario conobbe una battuta d’arresto: preoccupato per le continue critiche, in particolare per la sconveniente associazione dell’aggettivo "indovino" con il termine "frate", l’allora vicario generale dell’Ordine dei Cappuccini decretò l’immediata sospensione della stampa del calendario per il 1951. Budelli concesse all’Editore Salviati (che già usciva con un suo calendario) di pubblicare il materiale predisposto per la nuova edizione a patto che l’editore gli si sostituisse nei contratti con la tipografia e con la cartiera. Uscì quindi un succedaneo dell'almanacco che, quando venne distribuito alla fine del 1950, provocò proteste da parte dei "vecchi" lettori. Nel frattempo il Ministro generale dell’Ordine era rientrato a Roma dal suo viaggio pastorale e, venuto a conoscenza della vicenda, ne parlò direttamente con Budelli. Si giunse così alla decisione di riprendere la pubblicazione dell'almanacco: l’edizione del 1952 fu stampata completamente a colori, con una tiratura di 200.000 copie e con la novità delle tavole illustrate dei dodici mesi.

Budelli fu anche pronto ad adeguare l'almanacco alle modifiche del lessico e della società: ad esempio, sempre nell’edizione del 1952 la rubrica "Per le massaie" diventò "Per le donne". Tra il 1957 e il 1980 nascono le nuove rubriche "Marcellino pane e vino", "Tema di fondo dell’almanacco Frate Indovino", "Lo sapevate?", "Lo credereste?", "Specola", "Per tutti", "Le stelle parlano", "Il libro delle stelle", "Vedo e Prevedo", "Il grillo sparlante" e così via. Nel 1985 dalle consuete 16 pagine l’almanacco passa a 20, con l'aggiunta di argomenti quali "Pace", "Ecologia della natura, del cuore e della vita", "Opere Sociali e Religiose di Frate Indovino" e la sezione delle pubblicazioni librarie edite dalla "Casa Editrice Frate Indovino". Nel 1987 nascono le rubriche "Cosa accadrà" e "Messaggio ai giovani".


ALTRE PUBBLICAZIONI

Negli anni, alla redazione del famoso calendario “Frate Indovino” ha associato anche la stesura di numerosi libri, divenuti poi degli importanti successi editoriali come:

  • Il nuovo segreto della salute – Erbe e cure di Frate Indovino;
  • L’orticello di casa;
  • La buona cucina casalinga;
  • Giardino in casa;
  • Cara Mamma...” e “Caro Papà...;
  • Maria – la donna sempre viva;
  • Proverbi, proverbi, proverbi;
  • Un nome da scegliere;
  • Il Gran Libro di Frate Indovino;
  • Dichiarazioni d’amore a Maria.

 

Dopo oltre 50 anni passati alla direzione della sua creatura, Padre Mariangelo é morto nel Convento “Rifugio Francescano” di Perugia il 15 novembre 2002.

Le sue spoglie sono tornate a Cerqueto ed attualmente si trovano nella piccola chiesa del Crocefisso.

 

 

FONTI:

  • Wikipedia
  • articolo gazzetta di sondrio del 30 dicembre 2004