CERQUETO

ARTE PASSIONE E PARTECIPAZIONE NEL CUORE VERDE DELL'UMBRIA

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Monsignor Giulio Cicioni

La Vita

Mons. Giulio Cicioni nacque a Cerqueto (Marsciano, PG) il 13 Aprile 1844. Trasferitosi a Perugia, entrò in seminario, ed il 29 Settembre 1867 fu ordinato sacerdote dal Cardinale Pecci, futuro Papa Leone XIII per il quale, in seguito, ricoprì anche il ruolo di segretario. Nel 1868 gli fu affidata la Cattedra di Aritmetica e Scienze Naturali nel seminario perugino. Nel 1870, fu nominato Priore Parroco di Prugneto (PG), e vi si trasferì. Personalità scientifica nota a livello nazionale sin dal 1886, partecipa a diversi congressi nazionali organizzandone egli stesso uno a Perugia nel 1893; viene nominato nel 1896 Socio Effettivo dell'Accademia dei Lincei di Roma. Tornato di nuovo a Perugia nel 1900 diviene Canonico della Basilica Metropolitana di Perugia, dedicando questi ultimi ventenni della sua vita al suo sogno, la fondazione di un Museo di Scienze Naturali nel capoluogo dell’Umbria. Il prof. Giulio Cicioni si spense a Perugia all’età di 80 anni l’8 novembre 1923.

 

DALLE PRIME RICERCHE AL MUSEO DI SCIENZE NATURALI

 

Giulio Cicioni, fin dalla più giovane età, manifestò un vivo interesse nel campo delle scienze naturali, raccogliendo materiali vegetali ed animali nel suo girovagare nelle campagne umbre, ed iniziando a collezionare una gran quantità di specie vegetali ed animali. Inoltre, grazie ai numerosi contatti con religiosi missionari dell’Oceania, dell’America Centrale e Meridionale, dell'Asia Sud-orientale e dell'Africa, aggiunse alle raccolte regionali delle splendide e ricche collezioni di flora e fauna extraeuropee. Riuscì così ad allestire anche un erbario con oltre 15.000 esemplari rappresentativi di più di 7.000 specie. In questo contesto particolare rilievo rivestono, ad esempio, la collezione di Pteridofite dell'Arcipelago delle Antille ed in particolare della Giamaica, molte delle quali endemiche. Un notevole contributo all'arricchimento delle raccolte naturalistiche del Cicioni venne fornito dalla copiosa donazione di preparati zoologici e botanici che Papa Leone XIII, al termine dell'Esposizione Vaticana allestita nel 1887, in occasione del proprio giubileo sacerdotale, donò a Mons. Giulio Cicioni che, proprio in quegli anni, stava sviluppando un museo di scienze naturali presso il Seminario Arcivescovile di Perugia.
Quando mons. Giulio Cicioni ebbe l’affidamento dell’insegnamento delle Scienze Naturali in seminario, vi trasferì tutte le collezioni che aveva potuto metter insieme e, nel corso degli anni, continuò ad arricchirle, ampliandole non solo con campioni zoologici e botanici ma anche relativi alle Scienze della Terra raccogliendo minerali, rocce e fossili.
Quando mons. Giulio Cicioni ebbe l’affidamento dell’insegnamento delle Scienze Naturali in seminario, vi trasferì tutte le collezioni che aveva potuto metter insieme e, nel corso degli anni, continuò ad arricchirle, ampliandole non solo con campioni zoologici e botanici ma anche relativi alle Scienze della Terra raccogliendo minerali, rocce e fossili. Così facendo fondò il Museo di Scienze Naturali del Seminario Arcivescovile di Perugia, utilizzato e visitato a scopi didattici dagli studenti del seminario. Il Museo venne aperto al più vasto pubblico, su desiderio di molti perugini e della stampa cittadina, il 29 giugno del 1925, solo dopo la morte del Cicioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Museo nel quale Mons. Cicioni “aveva chiuso tutto il suo cuore”, anche se cambiando più volte sede nell’ambito cittadino e restando per anni ancorato a schemi ottocenteschi di tassonomia ed esposizione (ad esclusione di un breve periodo, alcuni anni prima della chiusura, caratterizzato da una gestione con criteri più moderni in cui venne pubblicata una guida del Museo a cura di Francesco Saverio Papagno), rimase aperto al pubblico fino alla seconda metà degli anni novanta e, alcuni anni dopo la chiusura definitiva del museo, le collezioni sono state affidate dalla Curia Arcivescovile all’Università degli Studi di Perugia.

Il 31 agosto del 2011 l’Osservatore Romano pubblica un bellissimo articolo a cura di Isabella Farinelli (attualmente dirige l' Archivio Storico Diocesano di Perugia) sulla vita del Monsignore.


IL MUSEO DI SCIENZE NATURALI OGGI


Dopo molti anni durante i quali le collezioni del Mons.Giulio Cicioni furono conservate nei magazzini dell’Abbazia benedettina di San Pietro di Perugia, i campioni delle raccolte, grazie all’impegno del Centro di Ateneo per i Musei Scientifici (C.A.M.S.) dell’Università degli Studi di Perugia, «tornano alla luce» in tutta la loro importanza (storica, scientifica, culturale, educativa e sociale), in mostra presso la Galleria di Storia Naturale di Casalina (Deruta, PG), progettata nei locali che ospitavano la Manifattura ex tabacchi della frazione di Casalina in Via Risorgimento, effettuando così anche un interessante recupero di uno dei tanti edifici industriali, oggi dismessi, presenti nella Regione.


La galleria attualmente comprende anche la raccolta ornitologica di Orazio Antinori (Perugia, 1811 - Lèt Marefià, 1882) che con ben 800 campioni, è una delle più antiche e “preziose” collezioni di storia naturale presenti nel territorio regionale e una tra le raccolte più significative nell'ambito nazionale; nucleo storico delle collezioni del Museo Zoologico della Libera Università di Perugia.


L’operazione per la creazione della galleria è stata possibile grazie ad un contributo comunitario erogato dalla Regione dell’Umbria – Servizio Promozione e Valorizzazione Sistemi Naturalistici e Paesaggistici (DOCUP obiettivo 2 2000-2006, Misura 3.2), cofinanziato in parte dall’Università degli Studi di Perugia.


LA GALLERIA DI STORIA NATURALE DI CASALINA


L’idea espositiva sviluppata nell’ambito della Galleria di Casalina fa perno essenzialmente su un rapporto fondamentale che dovrebbe esistere all’interno di ogni struttura museale: le collezioni di storia naturale e la funzione sociale che queste rivestono nell’ambito della comunità che le conserva e le valorizza nel tempo.

In pratica, le diverse collezioni finalmente “ricomposte” presso la Galleria di Casalina rappresentano le più ricche e interessanti raccolte naturalistiche dell'intera Regione e come tali rivestono un ruolo sociale primario che le rende culturalmente uniche e in grado di interagire in pieno con l'intero sistema di strutture che in Umbria ospitano materiali naturalistici. Tali raccolte, per le loro peculiari caratteristiche, possono quindi fungere da ganglio centrale dell’articolato e complesso sistema regionale di ecolaboratori e musei naturalistici, rappresentando un vero e proprio punto di riferimento per tutte quelle realtà, dall'Università al mondo della scuola, dai Centri per l'Educazione Ambientale fino alle più disparate Associazioni culturali e ambientaliste e ai singoli cittadini, che si occupano in Umbria dei più diversi aspetti del variegato mondo delle Scienze Naturali. Inoltre, le diverse collezioni rappresentano l'unico megacorpus regionale di raccolte naturalistiche in grado di rapportarsi dignitosamente con il più ampio panorama delle migliori realtà museali nazionali, cioè di tutti quei Musei di Scienze Naturali distribuiti sul territorio italiano, che godono da tempo di stabilità e svolgono un ruolo di primaria importanza nel campo della promozione della ricerca di base e della diffusione della cultura scientifica. In base alle relazioni intessute, nel corso del tempo, dai due noti naturalisti umbri Antinori e Cicioni con alcune delle più note realtà museali dell'epoca come il Museo di Scienze Naturali G. Doria di Genova e il Museo Zoologico "La Specola" di Firenze, le collezioni Antinori e Cicioni offrono l'opportunità di riaprire validi collegamenti con le attuali strutture eredi di quegli antichi e prestigiosi musei che oggi rappresentano, insieme ai musei civici di Storia Naturale di Milano e Verona, al Museo di Scienze Naturali di Torino e al Museo Tridentino di Scienze Naturali le più attive e innovative istituzioni del genere a livello nazionale. Oltre ai numerosi collegamenti attuabili con l'intero sistema degli Ecolaboratori dell'Umbria e con strutture museali extraregionali le raccolte Cicioni ed Antinori che constano principalmente di collezioni con materiali di origine esotica rappresentano ottime possibilità di contatti ed interscambi culturali con realtà internazionali. In particolare, la Collezione Antinori, in massima parte costituita da campioni zoologici provenienti dall'Africa Nord-Orientale e principalmente dall'Etiopia, offre notevoli possibilità, peraltro in parte già sviluppate dal C.A.M.S., nel campo delle relazioni internazionali nell'ambito della cooperazione in materia di questioni ambientali e di gestione e conservazione delle risorse naturali e, nello specifico, della fauna selvatica. Proprio la presenza di tali ingenti collezioni zoologiche extraeuropee, che annoverano vari esemplari di specie oggi gravemente minacciate di estinzione a livello globale, può anche aprire possibilità di scambi culturali con numerose istituzioni internazionali che si occupano di conservazione della fauna selvatica e contribuire sia a rendere le due raccolte umbre un patrimonio di valore internazionale sia favorire una maggiore apertura della nostra realtà provinciale al resto del Mondo. Considerando anche che molti degli studenti che frequentano i corsi dell’Università Italiana per Stranieri di Perugia provengono dagli stessi paesi di origine dei campioni delle collezioni, Sudan, Etiopia, Eritrea, Gibuti, Somalia (il cosiddetto “Corno d’Africa”), le raccolte si possono ancora una volta configurare come elemento centrale di notevole rilievo nel settore sociale e punto di riferimento per molte iniziative di scambio interculturale e di aggregazione multietnica basate su una reciproca conoscenza e sullo sviluppo di tematiche relative alla conservazione e gestione delle risorse naturali nei più disparati ambiti culturali e sociali.


L’esposizione ideata, che segue un approccio storico di rappresentazione delle scienze naturali, si snoda quindi attraverso le principali e più significative tappe della storia dei “personaggi” e delle raccolte che sono entrate in diversi periodi cronologici a far parte del patrimonio conservato nelle collezioni di storia naturale dell’Ateneo perugino. Tali raccolte rappresentano la memoria della comunità regionale e le permettono di perpetuarsi nel tempo. In particolare è stato dato ampio spazio a due dei più importanti personaggi di questa storia e alle loro importanti raccolte, di cui si è ampiamente parlato nella premessa: Orazio Antinori e Giulio Cicioni. Le due figure storiche di naturalisti che, pur presentando delle chiare affinità e non pochi punti di convergenza, rappresentano due diversi modi di essere “naturalisti” in momenti storici differenti e con una diversa visione del mondo naturale. Elemento portante dell’esposizione sono naturalmente tutti gli “oggetti”, i campioni della più disparata natura, conservati sia all’interno delle due grandi celle climatizzate sia nell’ambito degli spazi della Galleria che vengono attraversati dall’itinerario di visita. Gli “oggetti “ e quindi le collezioni che si possono osservare sono in realtà simboli rappresentativi della comunità regionale e quindi parte della coscienza collettiva poiché acquisiti attraverso l’attività culturale dei musei locali. Particolare interessante infine nell’ambito della visita è la possibilità di accedere, a piccoli gruppi, a degli spazi, considerati come “magazzini visitabili” che permettono al visitatore:


  • una proiezione nel “passato” della museologia scientifica grazie alla collocazione dei campioni in degli armadi d’epoca e alla visione di esemplari dell’inizio dell’ Ottocento;
  • la possibilità di dirigere liberamente il proprio interesse verso ciò che più lo attrae, senza alcuna mediazione culturale;
  • entrare in contatto diretto con le diverse problematiche relative alla documentazione, conservazione e tutela del patrimonio culturale conservato nei musei; problematiche di solito “nascoste” agli occhi del visitatore.


Infine, un rilievo particolare riveste la caratteristica di “flessibilità” che è stata data all’allestimento museografico che permetterà di alternare, con facilità, all’esposizione permanente storica delle mostre temporanee. Utilizzando i campioni delle diverse collezioni, le mostre temporanee avranno come argomento principale la conservazione della biodiversità e la tutela dell’ambiente. Questo permetterà di seguire così quelli che sono alcuni dei nuovi orientamenti dei musei di storia naturale, e in particolare la partecipazione in modo attivo al dibattito sull’ambiente affrontando i grandi temi del presente.


La galleria è aperta al pubblico il Lunedì, il Mercoledì ed il Venerdì dalle 9.00 alle 13.00, il Martedì e il Giovedì dalle 15.00 alle 18.00


Contatti per visitare la galleria

GSN - Galleria di Storia Naturale di Casalina

Manifattura ex tabacchi

Via del Risorgimento – 06051 CASALINA (Deruta – PG)

Tel. –fax 075 5856432 – Segreteria didattica

Cell. 366 6811012 - Galleria

e-mail: camso1@unipg.it

www.unipg.it/camso1


Direttore del CAMS e della Galleria di Storia Naturale

Prof. Bruno Romano

 

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